L’andamento del lavoro per i professionisti è ovviamente correlato a quello del mondo delle costruzioni che dalla fine del 2008 è entrato in una profonda crisi.
Abbiamo dunque assistito ad una profonda diminuzione dei redditi degli architetti e degli ingegneri in particolare per quelli autonomi che operano, a differenza dei colleghi europei, in strutture molto piccole (1,6 la media degli studi italiani) e scarsamente competitive (il fatturato italiano del comparto dei Servizi di architettura e ingegneria e altri servizi tecnici risulta essere più basso della media europea, 13,9% contro i 18,3% della media europea). Il mercato si è risvegliato nel 2020 con l’introduzione degli incentivi fiscali per gli interventi di efficientamento energetico, sismico, ristrutturazione edilizia ma purtroppo i governi che si sono susseguito hanno prodotto continue norme (anche retroattive) che hanno minato forse definitivamente la bontà del provvedimento che si lavora comunque per renderlo strutturale e correlato alla rigenerazione urbana.
Siamo però di fronte ad un’altra grande opportunità data dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e dai fondi strutturali Europei, diretti ed indiretti, necessari a ridurre i divari di sviluppo tra le regioni, diminuire il ritardo delle aree meno sviluppate e permettere uno sviluppo sostenibile ed equilibrato per tutte le regioni europee; pubblica amministrazione e liberi professionisti si devono però muovere all’unisono con un grande progetto di programmazione.
Inoltre, insieme al nuovo assetto politico dovremo vincere importanti sfide che riguarderanno l’intero Paese come il governo del territorio, la rigenerazione urbana, la transizione ecologica, la transizione digitale passando attraverso l’approvazione di provvedimenti legislativi come il Codice dei Contratti, il Codice per la Ricostruzione e la Legge per l’Architettura; il tutto con uno sguardo sempre più forte ed inclusivo all’Europa che su questi temi ci osserva.
L’incontro è promosso da SIAT.