La Direttiva 2024/1275 e casi particolari e inconsueti
Il patrimonio edilizio residenziale è, in larga parte, obsoleto ed energeticamente inefficiente. La Direttiva 2024/1275 individua la necessità di migliorarne la qualità nel lungo periodo con l’obiettivo finale di de-carbonizzarne completamente le emissioni al 2050.
L’attuale possibilità di aumentare i canoni di locazione, ottenere le agevolazioni IVA e la possibilità di stipulare Mutui Green per gli immobili delle classi più efficienti segna la strada di quello che sarà l’effetto della Long Term Renovation Wave prevista dalle policy europee.
La riqualificazione degli immobili del parco edilizio esistente diventa funzionale al mantenimento del loro valore immobiliare nel tempo: il professionista diventa centrale nella gestione delle nuove sfide sia sotto l’aspetto progettuale e tecnologico che sotto il profilo finanziario.
L’avvio della transizione energetica sta, inoltre, comportando una evoluzione e diffusione di tecnologie elettriche ed ibride in grado di utilizzare le fonti rinnovabili prodotte in loco in configurazioni basate sull’autoconsumo individuale e collettivo (CACER) dell’energia prodotta.
Tali nuove soluzioni impiantistiche rappresentano un nuovo livello di complessità per la redazione della relazione sul contenimento dei consumi (ex L.10/91) e per il rilascio dell’APE: all’interno del corso verranno quindi trattati casi ed esempi specifici relativi alla valutazione e classificazione degli edifici in casi particolari.