Una parte importante della città di Ivrea, divenuta nel luglio del 2018 sito UNESCO, con la denominazione di “Ivrea città industriale del XX secolo”, è costituita da un interessante patrimonio architettonico specchio della parabola dell’azienda di Olivetti: edifici industriali, civili e sociali che costituiscono una legacy imprescindibile per il futuro urbano dell’intera città. Diversi lavori di ricerca sono stati portati avanti negli ultimi anni, per sistematizzare e analizzare l’imponente patrimonio esistente, aprire temi di discussione, ipotizzare progettualità capaci di restituire una dimensione innovativa. Fra questi il recente volume “Architetture olivettiane ad Ivrea. I luoghi della residenza e i servizi per la comunità”, di Boltri, Maggia, Papa e Vidari (Archivio Cattaneo Editore – Cernobbio – 2024), affronta tematiche che possono essere spunto per un ragionamento consapevole sulla trasformazione del tessuto urbano, sociale ed economico di Ivrea, atto ad innescare processi di rigenerazione più ampia. L’incontro vuole offrire l’occasione, attraverso la lente di alcuni degli autori e di specialisti del settore, per una riflessione sul recupero e riuso di un patrimonio edilizio di riferimento per studiosi di tutto il mondo, aprendo prospettive per ipotesi di rigenerazione del sistema urbano della città tutta.
Il patrimonio architettonico specchio della parabola dell’azienda di Olivetti è composto da edifici industriali, civili e sociali che costituiscono una legacy imprescindibile per il futuro urbano dell’intera città. Il recente volume “Architetture olivettiane ad Ivrea. I luoghi della residenza e i servizi per la comunità”, di Boltri, Maggia, Papa e Vidari (Archivio Cattaneo Editore – Cernobbio – 2024), diventa spunto per un ragionamento consapevole sulla trasformazione del tessuto urbano, sociale ed economico di Ivrea, atto ad innescare processi di rigenerazione più ampia.