Come devono collaborare le realtà pubbliche e private affinché Torino possa essere definita a pieno titolo una smart city?
27 settembre – 1° ottobre 2011
Officine Grandi Riparazioni
Corso Castelfidardo 22, Torino
Come devono collaborare le realtà pubbliche e private, qual è il ruolo dei sistemi educativi, come scegliere gli strumenti economici per incentivare i processi estesi di riqualificazione edilizia e come garantire il basso impatto ambientale affinché Torino possa essere definita a pieno titolo una smart city?
Durante il workshop di progettazione i 61 partecipanti, tra esperti, professionisti, tecnici e referenti di aziende selezionati tramite una call pubblica, si sono confrontati su questi interrogativi. Divisi in cinque gruppi, hanno delineato la loro visione per rendere più attrattivi e più smart cinque quartieri dell’area nord di Torino scelti come esempi di edilizia e di urbanistica simili ad altri in città, il tutto sotto la guida dei facilitatori Riccardo Balbo, Benedetto Camerana, Hugh Dutton, Roberto Fraternali, Roberto Pagani e Laura Porporato.
Dopo quattro giornate di lavoro su temi che hanno spaziato dalla domotica alla biomimetica, dalla produzione alimentare urbana ai nuovi materiali al servizio dell’edilizia, il 1° ottobre sono stati presentati gli esiti del laboratorio: la necessità di adottare la creatività come motore di cambiamento, una maggior flessibilità da parte degli istituti bancari nei confronti delle aziende e il ricorso a tecnologie conciliabili con il concetto di edilizia low cost sono tra le conclusioni presenti in tutte e cinque le proposte che, pur nella loro diversità, hanno dimostrato di essere perfettamente integrabili tra loro.
L’iniziativa è stata promossa insieme alla Città di Torino, al Politecnico di Torino, al Collegio Costruttori Edili – Ance e all’Unione Industriale di Torino nell’ambito della candidatura di Torino ai bandi europei Smart Cities.
Vai al sito dedicato all’edizione 2011 di Smart Building in Torino Smart City.