L’ampliamento dell’Espai d’art contemporani de Castelló è un progetto realizzato da Santiago Cirugeda in collaborazione con il centro artistico EACC – Espai d’art contemporani di Castelló, nato da una riflessione comune su come individuare nuove funzionalità e identità per il museo. Ne è derivato uno spazio applicato alla facciata dell’edificio dell’istituzione ma con un suo ingresso indipendente, che è dedicato ad attività di sperimentazione esterne all’organizzazione del museo.
Le pareti della protesi sono rivestite da cassettoni neri in materiale plastico, che costituiscono un involucro strutturale per schermare la luce solare diretta e che contribuiscono a conferire un aspetto curioso all’edificio a fronte di bassi costi e brevi tempi di realizzazione. Questo intervento stride da un punto di vista architettonico rispetto al contesto in cui è inserito; lo stesso contrasto è evidente nel modo in cui lo spazio è utilizzato: è stato concepito come un luogo di lavoro aperto a tutti, uno spazio per workshop e laboratori che può funzionare indipendentemente dal museo, senza un controllo istituzionale.
Cirugeda è noto per la progettazione di “ragni”: si tratta di container sospesi con sostegni metallici. Uniscono due componenti importanti dell’operato dell’architetto, la creazione di protesi di edifici e l’occupazione di spazi vuoti. Queste strutture possono essere utilizzate in modo differente, non consumano suolo perché sono sopraelevate e l’area sottostante può essere luogo di passaggio o per installazioni. Possono essere autonomi o in collegamento con altri edifici e si possono installare e disinstallare in un giorno attraverso il lavoro di due sole persone, anche se Cirugeda suggerisce di coinvolgere un numero più ampio di lavoratori, affinché la costruzione sia l’esito di un’attività collettiva.
Lo spazio artistico La Carpa è un luogo di incontro e di formazione nel campo delle rappresentazioni teatrali e circensi, che sorge in un quartiere periferico di Siviglia ed è parte di una strategia di decentralizzazione della cultura e di rivitalizzazione di luoghi abbandonati da parte dell’Amministrazione Pubblica. Si compone di diverse strutture e installazioni auto-costruite che derivano dalla dismissione e dal riuso di materiali provenienti da esperienze precedenti.
Il Chimpúm è una delle prime realizzazioni e nasce dalla necessità di portare ombra nella soleggiata area donata dalla Città per il progetto: è una tettoia costruita attraverso il legno utilizzato per un’installazione a Madrid dell’artista Jorge Perianes, che, una volta smontata l’opera, giaceva inutilizzato.
Aula Abierta è uno spazio auto-costruito e auto-finanziato, nato in risposta al bisogno di spazi di lavoro fisico e mentale; il progetto ha preso avvio nel 2004 quando un gruppo di studenti dell’Università di Granada e Recetas Urbanas crearono una classe unendo i materiali di un edificio che sarebbe stato demolito. Nel 2012 è stato smontato e ricostruito a Sevilla. Tutti questi spazi sono dati a gruppi collettivi che hanno bisogno di luoghi per incontrarsi con finalità culturali e sociali.
Il Nido è un intervento architettonico temporaneo disegnato per offrire al Centro d’Arte Contemporanea Bòlit uno spazio per ricerche e interventi artistici. Si trova sul tetto di uno dei suoi spazi in La Rambla, in un edificio che era una stazione di polizia ed è ora considerato parte del patrimonio culturale. Per la costruzione del Nido sono stati riciclati quattro cointainer provenienti da Saragozza che sono stati ricoperti da foglie e rami per simulare un nido. Ciò che lo distingue dagli spazi che tradizionalmente appartengono ad istituzioni culturali è che non è solo un luogo di produzione e esposizione, ma è anche una residenza temporanea per artisti.
Per conoscere tutti i progetti di Santiago Cirugeda vai al sito Recetas Urbanas.