Le iniziative proposte dalla Fondazione per divulgare il design e per indagare le sue numerose intersecazioni con l’architettura
Grazie alla collaborazione con istituzioni attive sul territorio, la Fondazione promuove iniziative per indagare le numerose intersecazioni tra design e architettura.
La Fondazione prende parte al tavolo di lavoro Torino Design of the City, voluto nel 2015 dalla Città di Torino (insignita a dicembre 2014 del titolo di Creative City UNESCO per il Design) per favorire il confronto con le altre città creative UNESCO e con le realtà territoriali attive nel campo del design. In questa cornice la Fondazione propone iniziative rivolte a cittadini e professionisti per approfondire e divulgare il design alle diverse scale secondo la concezione anglosassone del termine: dall’oggetto al disegno della città. Tra le iniziative proposte, il contest e gli incontri di Spazio al design, il progetto firmato anche dal’Ordine e dal focus group OAT Design che indaga nuove visioni per Torino da applicare a temi che vanno dall’accessibilità alla sicurezza.
In questa cornice, nel 2019 si inseriscono anche la presentazione di Aria: architettura e riabilitazione, iniziativa promossa con MinD per ridisegnare gli spazi abitati da chi vive disagi psichici. Un’esperienza legata ai luoghi di cura che si affianca a Spazi neonati, il workshop del 2018 voluto per ridisegnare una porzione del reparto di neonatologia universitaria dell’ospedale Sant’Anna.
Nel 2017 nasce la collaborazione con Operae grazie alla quale per la prima volta gli architetti hanno la possibilità di partecipare a incontri di lavoro B2B con operatori del settore dell’hôtellerie e artigiani, all’interno di Operae Independent Design Fair. Nello stesso anno nasce la collaborazione con il festival della creatività, della comunicazione visiva e della sperimentazione grafica Torino Graphic Day, con l’obiettivo di indagare le contaminazioni virtuose tra architettura e grafica.
Il 26 ottobre 2021, l’incontro presso il Circolo del Design promosso dalla Fondazione con MinD Mad in Design, DEAR Design Onlus e la partecipazione di professionisti dell’architettura e dello storytelling per riflettere su come la narrazione degli spazi sia coinvolta nel progetto di umanizzazione dei luoghi di cura.