Il design della felicità
Nata a Firenze, oggi residente a Parigi, si occupa di comunicazione nel campo del design, appassionandosi senza soluzione di continuità ai grandi classici della progettazione come alle ricerche speculative o ai prototipi scalabili. Ha scritto per numerose testate su carta e online, tra cui Domus, Icon Design e Artribune, e ha insegnato Comunicazione Multimediale all’Accademia di Belle Arti di Roma. Oggi content curator, design strategist e copywriter per istituzioni, aziende ed agenzie, è consulente dal 2016 per la United Nations Industrial Development Organization (UNIDO) per progetti di sviluppo sostenibile nel campo delle industrie creative e delle energie rinnovabili.
Attraverso una carrellata di progetti focalizzati sullo spazio, il corpo, i legami sociali e le interfacce, Giulia Zappa ha raggiunto il suo obiettivo di creare una consapevolezza legata all’idea di felicità per ogni progetto mostrato. Tra gli esempi, emerge il concetto di care, di cura come colonna portante del design. Zappa ha affermato che sempre più designer mettono in crisi l’idea di porre l’uomo al centro della progettazione: da questo pensiero nasce il “More than human design”. La felicità potrebbe quindi essere racchiusa nella dimensione del multispecismo, della compresenza con le altre specie.
Cortometraggio d’apertura
As the first time di Zeca Day, Brasile, 2019, 5′
Una storia di tempo, spazio e fotografia. Un breve documentario narrativo sul confine tra bianco e nero, analogico e digitale, presenza e distanza. Un personaggio presta la sua soggettività per registrare, in voce e in visione, un monologo sulle forme, i colori e le sensazioni della fotografia. Un sogno ad occhi aperti dà vita alla prova di un’espressione visiva, individuale e astratta sui contrasti che ci coinvolgono in questa atmosfera.