16 interventi e 4 installazioni, tutti selezionati tramite call, raccontano quelle parti di città informali comunemente chiamate baraccopoli, slum, barrios o favelas.

Not so far. Le città che non vediamo
Sabato 30 marzo 2019 ore 18.00-24.00

FFLAG
via Reggio 13, Torino

16 interventi e 4 installazioni, tutti selezionati tramite call, raccontano quelle parti di città informali comunemente chiamate baraccopoli, slum, barrios o favelas. Realtà diffuse in tutto il mondo, nei Paesi in via di sviluppo così come in quelli occidentali più vicini a noi: parliamo infatti di San Paolo, Buones Aires, Nairobi, Yogyakarta, Città del Capo, così come dalle più occidentali Marsiglia, Brooklyn o Londra, senza dimenticare Torino.

Nonostante l’immaginario collettivo li rileghi tra povertà e degrado, questi luoghi spesso diventano la culla di progetti creativi, iniziative imprenditoriali e occasioni di collaborazione. Casi raccontati attraverso un linguaggio polifonico, multidisciplinare e multimediale, capace di abbracciarne tutta la complessità.

 

     

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Le installazioni

FFLAG
via Reggio 13, Torino
Sabato 30 marzo 2019, ore 18.00-24.00

  • Enrico Masi
    Lepanto – Ultimo cangaceiro
    film, 71′, 2016Dopo aver perso la sua casa per la costruzione del Parco Olimpico di Londra 2012, Mike Wells è impegnato in una campagna di resistenza contro la globalizzazione dei grandi eventi. Accetta l’invito a diventare la voce narrante di un documentario sulla situazione brasiliana alla vigilia dei Mondiali di calcio (2014) e delle Olimpiadi di Rio de Janeiro (2016).
    Parte per diventare l’ultimo cangaceiro, storica figura di brigante brasiliano difensore degli oppressi, eroe postmoderno all’avventura in un paesaggio sempre più trasfigurato tra realtà e subconscio.
  • Su Tomesen
    Street vendors: Medellín, Tirana, Johannesburg, Yogyakarta
    Videoinstallazione, 2018La microeconomia urbana è il filo conduttore di questa serie di quattro film, in cui venditori ambulanti in quattro città di quattro continenti sono osservati nelle loro prove e difficoltà quotidiane. Il giorno trascorre, lo spettatore osserva – senza voice-over, dialoghi o spiegazioni. I piccoli imprenditori dimostrano di essere intraprendenti quando rivendicano il marciapiede e, improvvisando, generano un reddito.
    18.00 | 20.00 | 22.00 Calle – the Medellín episode
    18.30 | 20.30 | 22.30 Rruga – the Tirana episode
    19.00 | 21.00 | 23.00 Street – the Johannesburg episode
    19.30 | 21.30 | 23.30 Jalan – the Yogyakarta episode
  • Francesca Cirilli
    As a fallen apartment building
    Progetto fotografico, Berlino, 2012Nel centro di Berlino, dove passava il muro, un insediamento informale ospita una comunità̀ che reclama la possibilità̀ di vivere in uno spazio pubblico, organizzandolo e gestendolo secondo le mutevoli necessità dei suoi abitanti. Relazionandosi con città e natura, e con questioni politiche e sociali, in maniera alternativa e sperimentale, i Wagenburg sono progetti di vita comunitaria che contestano il tema dell’abitare per come viene generalmente inteso. Una comunità̀ come “un condominio caduto”, come dice chi prende parte al progetto: caduto e trasformato, un’isola in mezzo ai generici edifici.
  • Filippo Romano
    Watertanks
    Progetto fotografico, Nairobi, 2019Mathare è un insieme di baraccopoli a Nairobi, con una popolazione di circa 500.000 persone che insiste su un territorio di 3,2 chilometri quadrati. Una ONG internazionale ha realizzato in alcuni punti caldi della baraccopoli una serie di serbatoi d’acqua collegati con il sistema idrico pubblico, ma la distribuzione dell’acqua è privatizzata. Il risultato è che un gallone di acqua a Mathare costa 20 sterline (0,20 euro), quasi due volte il costo pagato in un quartiere ricco di Nairobi.
    Le Watertanks sono divise in due diverse tipologie: quelle ufficiali, poste su un cubo di cemento, e quelle clandestine. Il progetto fotografico le documenta come elementi urbani che incidono sulla fragile geografia di un insediamento estremamente informale.

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