Progettare le emozioni: una bibliografia ragionata

Questi libri, pur appartenendo a generi diversi, condividono un profondo interesse verso la natura complessa delle emozioni umane. Interrogano l’essenza di ciò che proviamo, offrendo una riflessione profonda sui sentimenti, sulle loro sfumature e sulla loro capacità di definire chi siamo.

Questi libri, pur appartenendo a generi diversi, condividono un profondo interesse verso la natura complessa delle emozioni umane. Interrogano l’essenza di ciò che proviamo, offrendo una riflessione profonda sui sentimenti, sulle loro sfumature e sulla loro capacità di definire chi siamo.

In un mondo dove lo spazio non è solo fisico ma anche emotivo, ogni emozione si riflette negli spazi in cui viviamo o, viceversa, sono proprio gli spazi a generarla. Essere consapevoli delle molteplici sfumature emotive che animano l’esistenza umana permettere all’architetto di connettersi più profondamente con le persone per cui progetta, creando ambienti che rispondono non solo a esigenze pratiche, ma che sono anche capaci di stimolare emozioni. Questi libri, esplorando la vita emotiva, aiutano a coltivare quella sensibilità che è alla base di ogni buona progettazione, unita alla capacità di ascoltare le necessità di chi abita gli spazi e di progettare luoghi che, nella loro bellezza e funzionalità, siano anche in grado di toccare l’animo umano.

Il libro delle lacrime” di Heather Christle, Il Saggiatore: «Questo libro ha preso il via cinque anni fa: mi chiedevo come sarebbe stato tracciare una mappa di tutti i luoghi in cui avevo pianto in vita mia, un’idea che mi accompagnava sempre, senza sapere quante pagine le sarebbero cresciute intorno.»
Le lacrime fanno spesso capolino quando si parla di felicità, indagare su un sentimento nelle sue molteplici espressioni e da angolature diverse ci permette di essere ancora più vicini, empatici e in connessione con le persone.

Francesco Piccolo in “Momenti di trascurabile felicità” edito da Einaudi, compone un suo perfido e irresistibile catalogo dell’allegria di vivere.

Le felicità fugaci o effimere sono quei piccoli piaceri, quegli attimi che, pur essendo brevi e talvolta facilmente dimenticabili, contribuiscono a rendere le nostre giornate un po’ più luminose. Sono come lampi di intensità, momenti che scivolano via in un battito di ciglia, ma che, proprio per la loro intensità, sembrano lasciare un’impronta profonda.

L’“Atlante delle emozioni umane” di Tiffany Watt Smith, edito da UTET, è metà enciclopedia e metà atlante, mappa le differenze affettive tra i popoli e ci ricorda che proprio nell’universalità di ciò che proviamo ci scopriamo uguali.

Il mondo delle emozioni è molto più ricco e complesso. Esistono tante sfumature che, pur essendo parte di noi, non sempre riusciamo a identificare con parole precise. Ci sono sensazioni sottili, momenti di profonda emozione che riconosciamo nel cuore, ma che non sappiamo come chiamare. Conoscere queste sfumature è come imparare a leggere una lingua nuova, che ci permette di comprendere più a fondo chi siamo e come viviamo le nostre esperienze. E forse, proprio nei dettagli più piccoli, c’è la chiave per capire la felicità in tutta la sua complessità.