Grazie a un concorso riapre ‘L mercà d’le Cavagne a Pinerolo

Il 7 settembre a Pinerolo è stato inaugurato “’L mercà d’le Cavagne”, che torna sotto la nuova tettoia, frutto del concorso di progettazione in due gradi bandito dal Comune di Pinerolo e programmato dalla Fondazione. I vincitori del concorso, Nicolò Orsini e Stefano Martoglio, hanno condiviso un approfondimento in merito al progetto.

Il 7 settembre a Pinerolo è stato inaugurato “’L mercà d’le Cavagne” il mercato dei produttori agricoli che torna sotto la nuova tettoia dopo i lavori per la riqualificazione di Piazza Roma.

La nuova tettoia è frutto del concorso di progettazione in due gradi bandito dal Comune di Pinerolo e programmato dalla Fondazione per l’architettura / Torino per riqualificare piazza Roma attraverso una nuova ala per il mercato coperto.

I vincitori del concorso, Nicolò Orsini e Stefano Martoglio, hanno condiviso un approfondimento in merito al progetto.

A l’è mac le muntagne c’a s’ancuntru nen
(Soltanto le montagne non s’incontrano)

“Secondo una definizione diffusa del termine, il mercato rionale viene descritto come il luogo in cui avvenivano le contrattazioni, ovvero uno spazio, la maggior parte delle volte all’aperto, riservato alla vendita dei generi di consumo. Sebbene questa descrizione sia ancora considerata pilastro fondante delle aree mercatali, nel mondo contemporaneo lo spazio dedicato ai mercati non può più essere inteso solamente come un contenitore vuoto, riempito di bancarelle e popolato durante orari designati, che lascia il posto a un piazzale sgombro e anonimo dopo la chiusura. Si tratta invece di uno spazio vivo, dalla presenza urbana forte e spiccata, che assume sì la funzione di riunire le attività di commercio ma non solo. Passeggiare all’interno di questo spazio dovrebbe diventare una vera “esperienza urbana”, permettendo a chiunque di immergersi nella vita colorita del luogo, dove poter scoprire tradizioni e sapori locali ma anche lontani dai propri paesi di provenienza.

Di conseguenza è di fondamentale importanza la progettazione del manufatto architettonico, che diventa questa volta il contenitore atto ad ospitare uno spaccato di vita, un’istantanea della comunità del luogo in cui viene eretto, che si ripete uguale a se stessa nel tempo, ma che allo stesso modo ne modifica il paesaggio, il tipo di commercio e la tipologia di scambio che avvengono all’interno.
 In quest’ottica si introduce un altro aspetto fondamentale, e cioè la forte connotazione del mercato nell’essere un luogo d’incontro e socializzazione, dove i rapporti umani contano quasi più della merce esposta. L’identità locale e le sue tradizioni, soprattutto quelle culinarie, si mischiano creando contaminazioni tra luoghi e usanze distanti ed occasioni di mutamenti e novità da diffondere, regalando così ai visitatori un’esperienza estemporanea ed ogni volta unica.
L’architettura, soprattutto quella contemporanea, ha come ambizione quella di uscire dai suoi confini estetici per invadere quelli della vita e della quotidianità, e nel “mercato” come oggetto architettonico trova un fertile campo di ricerca. Ricerca che viene allargata per sua naturale conseguenza alle aree che si trovano nell’immediato intorno.”

La piazza è una delle sedi del mercato ortofrutticolo cittadino, al centro della quale si trova una copertura risalente agli anni ’60 che presenta forti problemi di conservazione. Con il concorso l’Amministrazione ha trovato una soluzione all’obsolescenza della copertura (attraverso demolizione e ricostruzione o trasformazione), innescando un intervento di riqualificazione a larga scala della piazza.

La piazza, riaperta in agosto dopo i lavori di riqualificazione che hanno consentito di rinnovarla radicalmente, tornerà ad ospitare il mercato dei produttori agricoli ogni mercoledì e sabato, nei 52 stalli previsti sotto la nuova tettoia che riproduce lo skyline del Monviso. Nei restanti giorni della settimana lo spazio sarà dedicato ai banchi delle “Cavagne”, il nome dei tradizionali cesti in vimini utilizzati fin dal passato per trasportare ortaggi, uova ed erbe.