Agire, divulgare e formare sono le tre strategie attraverso cui la Fondazione promuove l’architettura e contribuisce al benessere sociale. Alessandro Cimenti ed Eleonora Gerbotto ci hanno raccontato nel dettaglio in cosa consistono.
Sono tre le strategie attraverso cui la Fondazione promuove l’architettura e contribuisce al benessere sociale: agire, divulgare e formare.
Tre macro-azioni indispensabili affinché professionisti, amministratori e cittadini prendano coscienza del fatto che, per essere definita di qualità, un’architettura debba rispondere alle esigenze delle persone.
Ma in cosa consistono nel dettaglio queste tre strategie? Ce l’hanno spiegato lo scorso 4 aprile al Circolo dei Lettori il presidente Alessandro Cimenti e il direttore Eleonora Gerbotto:
Agire
La Fondazione gestisce procedure di qualità (progettazione partecipata, dibattito pubblico, concorsi, workshop di progettazione) per la trasformazione del territorio al fianco di amministrazioni pubbliche e operatori privati e sperimenta processi e progetti per fornire risposte innovative in campo sociale. La Fondazione è un’agenzia che si occupa di trasformazioni territoriali di qualità.
Rientra in questa categoria l’attività di programmazione dei concorsi di architettura (vai ai concorsi programmati dalla Fondazione), cioè competizioni anonime finalizzate a individuare idee e progetti in ambito architettonico, paesaggistico o urbanistico, ma anche i percorsi di progettazione partecipata per trasformare insieme ai cittadini porzioni di spazio pubblico, scuole, luoghi di cura e comunità educative. Qualche esempio? Spazi neonati, Il verde si fa strada, Ridisegniamo piazza Carducci e The best is yet to come / Il bello deve ancora venire; vai ai progetti partecipati.
Divulgare
La Fondazione promuove un programma culturale per favorire l’accessibilità dei temi dell’architettura, del paesaggio e dell’ambiente, creando una committenza attiva, partecipe e competente.
Per quanto riguarda i più piccoli, sono due le iniziative in programma guidate da architetti tutor: il percorso Caccia alla bellezza per sensibilizzare gli studenti dell’Istituto comprensivo torinese Alessandro Antonelli e Carlo Casalegno sul valore della qualità in architettura (vai all’iniziativa) e il Grand Tour Lab, un laboratorio per la realizzazione di una mappa del quartiere Campidoglio a partire dalle modalità di fruizione dello spazio da parte dei ragazzi e che in autunno si concretizzerà in un itinerario all’interno del programma del Grand Tour.
Tra le iniziative di disseminazione pubblica, il 23 marzo si è svolto l’incontro Laboratorio montagna a Fenestrelle, dedicato al racconto di pratiche innovative per ripopolare i borghi abbandonati e che possono essere trasferite nel contesto alpino; Il 30 e il 31 marzo la Fondazione ha contribuito al programma di Biennale Democrazia con due appuntamenti volti ad approfondire le città informali, cioè quelle aree all’interno delle città etichettate come slum, baraccopoli, favelas e con altre espressioni analoghe: il 30 marzo “Not so far. Le città che non vediamo”, una maratona multimediale di 6 ore, e il 31 marzo la conferenza dell’architetto colombiano Giancarlo Mazzanti “L’architettura per l’inclusione sociale”.
L’incontro con Mazzanti è il primo di una serie di appuntamenti di discussione sull’architettura in avvicinamento e in preparazione del festival dell’architettura che si svolgerà dal 24 al 27 settembre 2020.
Formare
La Fondazione cura un catalogo formativo di qualità per architetti, paesaggisti, conservatori e professionisti che gravitano intorno ai temi dell’architettura, del progetto e della trasformazione territoriale (vai al catalogo).
La novità del 2019 è l’alta formazione: percorsi di specializzazione rivolti non solo agli architetti e volti a esplorare i cambiamenti sociali, culturali, economici, climatici e tecnologici della società e fornire strumenti utili ad affrontare il futuro. Il primo, dal titolo, “Rigenerazione urbana e impatto sociale“, si è svolto il 15 e il 16 marzo in collaborazione con il Politecnico di Milano e il centro di ricerca Tiresia, diretto da Mario Calderini. In costruzione per il 2° semestre altri due corsi di alta formazione dedicati al rapporto tra l’architettura e le altre discipline artistiche e ai temi ambientali.
Dal 21 al 23 maggio torna il Forum Sicurezza 2019: un appuntamento biennale nato nel 2013 con l’obiettivo di approfondire le criticità e le questioni relative alla sicurezza nei cantieri e dei luoghi di lavoro, attraverso il dialogo tra tutti i soggetti che si occupano di sicurezza: enti legislatori, enti sanzionatori, professionisti e imprese. L’edizione del 2019 sarà preceduta da 8 incontri a partire dall’8 maggio organizzati sul territorio dagli Ordini degli Architetti del Piemonte e della Valle d’Aosta.