Un incontro e un tour per indagare l’architettura di Carlo Mollino, tra i personaggi più eclettici del panorama torinese del XX secolo
Nel ‘900 sono stati molti i figli che hanno seguito le orme dei padri. Carlo Mollino, figlio di Eugenio, self made man di Voghera, però, non fece dell’ingegneria la sua passione, bensì adottò l’architettura come elemento portante e fondante nella costruzione del suo personaggio. Un personaggio poliedrico e vivace, nato sotto la Mole il 6 maggio 1905.
Oggi, nell’epoca delle “etichette”, è impossibile sceglierne una che rappresenti appieno tutte le sue sfaccettature. Durante la sua esistenza, infatti, fu molte cose: fotografo e scrittore, ma anche maestro di sci e pilota acrobatico, insegnante di composizione architettonica. Per tali ragioni è tuttora ritenuto una delle figure più eclettiche della storia dell’architettura italiana contemporanea.
Per indagare la filosofia progettuale alla base dell’opera molliniana, la Fondazione in collaborazione con CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia propone l’incontro formativo Carlo Mollino. Architetto (uno degli otto incontri proposti all’interno del ciclo I giovedì in CAMERA dedicato a Mollino) e un tour per conoscere dall’interno due realizzazioni simbolo dell’architetto: Palazzo Affari e Teatro Regio.
Le iniziative sono proposte in occasione della mostra fotografica di CAMERA “L’occhio magico di Carlo Mollino. Fotografie 1934-1973”.