La Fondazione è stata a Varsavia per la seconda tappa del progetto Off-site Construction: durante questa intensa tre giorni, si è esplorato come l’adozione di tecnologie emergenti possa semplificare la transizione energetica nel settore dell’edilizia sociale. Ecco come è andata!
Nel contesto del progetto “Off-site Construction to Simplify the Energy Transition in Social Housing“, la Fondazione ha avuto l’opportunità di esplorare, insieme al partner polacco LURE, come le tecnologie emergenti possano accelerare la transizione energetica nel settore dell’edilizia sociale. Questo tema è stato il fulcro di una serie di incontri tenutisi a Varsavia dal 21 al 23 febbraio, durante i quali sono stati condivisi e discussi approcci innovativi per migliorare l’efficienza energetica e ridurre l’impatto ambientale nell’ambito delle costruzioni sociali.
L’approccio off-site, che prevede la costruzione di componenti o moduli abitativi in azienda e poi il loro assemblaggio in loco, si è rivelato una delle soluzioni più promettenti per rispondere alle sfide moderne in tema di edilizia sociale. Questa metodologia non solo semplifica i processi costruttivi, ma offre anche opportunità di miglioramento della qualità e della velocità di realizzazione degli edifici, ottimizzando i costi e la sicurezza dei cantieri e riducendo l’impatto ambientale.
Le discussioni si sono incentrate sul potenziale delle tecnologie off-site in legno, acciaio e calcestruzzo, della stampa 3D e della prefabbricazione avanzata, per accelerare la realizzazione di edifici sociali ad alta efficienza energetica. Un aspetto cruciale emerso è l’importanza di politiche e finanziamenti mirati per sostenere l’adozione su larga scala di queste soluzioni, soprattutto attraverso le opportunità offerte dai fondi dell’Unione Europea. Un altro punto fondamentale trattato è stato l’analisi di come diverse nazioni, nel nostro caso l’Italia e la Polonia, possano imparare vicendevolmente, adattando in maniera consapevole le tecnologie e le politiche al proprio contesto in modo tale da stimolare una crescita sostenibile nel settore dell’edilizia sociale.
Nel corso degli incontri, sono stati approfonditi esempi concreti di applicazione delle pratiche off-site. Tra questi, l’esempio della costruzione di una scuola elementare smontabile a Hannover ha offerto spunti interessanti su come tali soluzioni possano rispondere a necessità temporanee, come la creazione di infrastrutture scolastiche mobili, in grado di adattarsi alle mutate esigenze urbane.
Di grande interesse anche la visita allo showroom MOD21, dove sono stati presentati i moduli abitativi prefabbricati realizzati con tecnologie avanzate. Lo showroom ha offerto l’opportunità di esplorare la versatilità e la flessibilità di questi moduli, utilizzabili per una vasta gamma di scopi, tra cui abitazioni, uffici e strutture sanitarie. L’esempio dimostra come la prefabbricazione possa rispondere a diverse esigenze sociali ed economiche, incrementando la qualità e la velocità di costruzione di infrastrutture destinate a migliorare la vita delle comunità, anche in situazione di emergenza.
La visita a impianti produttivi specializzati nella realizzazione di moduli abitativi prefabbricati in legno di MOD21 ha permesso di comprendere come l’adozione di tecnologie di costruzione avanzate, come i moduli in 3D, possa semplificare e velocizzare la produzione di alloggi sociali, con benefici evidenti sia in termini di tempi che di costi. L’efficienza della produzione in fabbrica consente, infatti, di ridurre i margini di errore e migliorare la qualità finale dei moduli abitativi.
Il progetto ha messo in luce come la combinazione di politiche lungimiranti, tecnologie emergenti e collaborazioni internazionali possa guidare il settore dell’edilizia sociale verso un futuro più sostenibile ed efficiente, affrontando al contempo le sfide legate alla transizione energetica.
Fotografie – Łukasz Piecy.
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