L’architettura dei musei. Una bibliografia ragionata

La Fondazione contribuisce al dibattito sull’evoluzione dell’architettura museale. Per approfondire, abbiamo selezionato una serie di libri che consideriamo essere risorse importanti per uno studio più ampio delle dinamiche progettuali della gestione di spazi culturali.

La Fondazione per l’Architettura / Torino contribuisce al dibattito contemporaneo sull’evoluzione dell’architettura museale. Per approfondire il tema, abbiamo selezionato una serie di libri che consideriamo essere risorse importanti per uno studio più ampio delle dinamiche progettuali e delle sfide legate alla creazione e gestione di spazi culturali nel contesto attuale. Ogni libro è stato scelto per la sua capacità di offrire nuove visioni, sia teoriche che pratiche, su argomenti fondamentali come l’interazione tra architettura e arte, la funzionalità degli spazi museali e la loro capacità di rispondere alle necessità di un pubblico sempre più variegato e coinvolto.

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Spazio, arte, architettura. Un percorso teorico di Renato Bocchi. Carocci, 2022
La “corrispondenza di amorosi sensi” fra arte e architettura è il perno di interesse del volume. Al centro dell’attenzione è lo spazio, assunto come “immateriale” materia prima con cui si propizia l’esperienza percettiva e multisensoriale dell’architettura da parte del fruitore. Il percorso teorico proposto trascura le componenti oggettuali per focalizzarsi decisamente sugli aspetti relazionali, verso un’architettura delle relazioni. Adottando un metodo associativo-comparativo, si analizzano esperienze dell’arte contemporanea ed esperienze dell’architettura contemporanea, accomunate dall’interesse per l’accurato trattamento degli spazi e della loro intima percezione.

Spazi del possibile. I nuovi luoghi della cultura e le opportunità della rigenerazione di Roberta Franceschinelli. Franco Angeli, 2021
Nel corso degli ultimi dieci anni si è assistito in tutta Italia alla diffusione di nuovi centri culturali multidisciplinari e ibridi in cui si sperimentano linguaggi e si indaga il contemporaneo fuori dai contesti tradizionali. Questo libro ne racconta il fenomeno. Una pubblicazione che si rivolge a professionisti del settore, a coloro che gestiscono spazi culturali o pianificano interventi sul territorio, a policy maker e amministratori locali, a chi è interessato alle nuove forme della cultura contemporanea e ai processi di innovazione sociale e urbana. I nuovi centri culturali nascono dal recupero e dalla riattivazione di spazi dismessi, parzialmente inutilizzati o rifunzionalizzati. Rigenerano e non riqualificano perché insistono sui contenuti e non sul contenitore per dare nuova linfa non solo agli edifici, ma a intere collettività. Le risorse di cui dispongono non sono solamente gli immobili recuperati, ma le aspirazioni di chi li abita e se ne prende cura, abilitando un processo in cui spazi vuoti di significati vengono trasformati in luoghi densi di relazioni.

Musei possibili. Storia, sfide, sperimentazioni di Fulvio Irace. Carocci, 2024
Anche se a molti appaiono ancora come depositi immobili di un passato da ammirare e conservare per le generazioni future, i musei in realtà non sono mai stati entità statiche: la loro storia, infatti, ci racconta di costanti trasformazioni, al punto che risulta difficile dire con esattezza che cos’è un museo oggi. Lo stesso International Council of Museums ha dovuto più volte aggiornarne la definizione, estendendola sino a includere i domini dell’immateriale e dell’intangibile e allargandone i compiti dalla sola conservazione alla comunicazione e addirittura al diletto e al piacere. Fra tante incertezze, emerge con chiarezza che i nuovi, possibili musei devono essere pensati e costruiti per generare condivisione e senso di comunità. Devono produrre nuovi contenuti e l’utilizzo delle più avanzate tecnologie digitali non deve essere considerato una minaccia ma un ausilio per renderli maggiormente inclusivi senza far perdere densità all’esperienza estetica e storica. Il volume raccoglie le riflessioni di curatori, ricercatori, architetti e storici dell’arte che si sono confrontati con l’attualità del museo e con le questioni poste dai visitatori che oggi aspirano al ruolo di attori.

Avere cura. Arte, persone, possibilità. A cura di Irene Balzani. Marsilio Arte, 2024
Come dialogano uno spazio d’arte e le persone che lo frequentano? Quali relazioni e quali prospettive si aprono quando si crea un rapporto di ascolto e reciprocità con le comunità? I musei, i centri espositivi e i luoghi della cultura stanno velocemente cambiando per diventare spazi dove le differenze convivono, sono valorizzate e dove ognuno può sentirsi a proprio agio. A Firenze la Fondazione Palazzo Strozzi è diventata un punto di riferimento nazionale e internazionale per i suoi progetti di accessibilità innovativi che si rinnovano continuamente. Questo volume unisce riflessioni teoriche alle voci di chi ha partecipato e le testimonianze di chi ha collaborato alle tante iniziative per raccontare la relazione tra l’arte e le persone.

L’architettura dei musei di Alessandra Criconia. Carocci, 2011
Il museo è una tipologia architettonica che ha subito profonde modificazioni. Pur continuando ad essere il luogo dove vengono conservati ed esposti quegli oggetti ai quali la società ha attribuito un valore speciale, esso ha acquisito nuove vesti ed è diventato scultura urbana e nuova piazza pubblica della città. La severa monumentalità del museo dell’Ottocento è stata lasciata alle spalle e i nuovi musei – dal Guggenheim Museum di Bilbao alla Tate Modern, dal museo di Kanazawa al Quai Branly, dal MAXXI al MACRO di Roma – si distinguono per la loro singolarità. La varietà dei musei non va però intesa soltanto come l’indice di un nuovo ruolo urbano. Essa è anche il segno di un diverso rapporto tra contenitore e contenuto, ovvero tra forma dell’edificio e oggetti in esso raccolti, che contraddice l’idea del museo come tipologia e modello unico e sempre valido. Ciò che contraddistingue l’architettura del museo, in particolar modo quella contemporanea, è l’assenza di registri compositivi precostituiti. Il volume ripercorre le tappe più significative dell’evoluzione dell’architettura del museo, dagli studi dell’architetto della Rivoluzione Étienne-Louis Boullée fino ai musei di ultima generazione, e ne individua alcune morfologie ricorrenti senza trascurare il fatto che, tra gli edifici pubblici, il museo è quello che più di ogni altro riflette la società alla quale appartiene.

Questi testi non solo offrono una solida base di conoscenze storiche e teoriche, ma introducono anche approcci innovativi e metodologie progettuali che incoraggiano una riflessione critica sulle attuali tendenze architettoniche e museali. In particolare, ci consentono di esplorare come l’architettura possa andare oltre il ruolo di semplice contenitore per l’arte, trasformandosi essa stessa in un elemento attivo nella narrazione culturale e nel processo di coinvolgimento emozionale e sensoriale del visitatore. L’analisi di casi studio, esperimentazioni progettuali e modelli concettuali proposti in questi testi offre nuove prospettive per affrontare le sfide contemporanee legate all’evoluzione degli spazi museali e alla loro capacità di diventare luoghi di connessione, interazione sociale e innovazione.