Il 27 giugno si è tenuto il secondo appuntamento del nostro Book Lab in collaborazione col Circolo dei Lettori: l’autrice Nadia Terranova ha parlato del ruolo della casa e dello spazio per le donne nella letteratura di Anna De Céspedes.
Il 27 giugno si è tenuto il secondo appuntamento del nostro Book Lab, serie di incontri in collaborazione con la Fondazione Circolo dei lettori che vuole esplorare la felicità attraverso le voci esperte dal mondo della scrittura, della filosofia e dell’arte.
Nadia Terranova, autrice pubblicata da Einaudi e finalista al Premio Strega 2019, ha parlato del ruolo della casa e lo spazio per le donne nella letteratura di Anna De Céspedes: scrittrice e giornalista con un passato da partigiana, è una delle scrittrici più interessanti del nostro Novecento. Attraverso la lettura di alcuni estratti dei romanzi “Quaderno proibito” e “Prima e dopo” (Mondadori), Terranova ha raccontato il modo in cui, secondo Céspedes, lo spazio della casa ha influenzato le vite delle donne del Novecento in Italia.
Dalle parole di Alba de Céspedes emerge l’importanza per le donne di avere i propri spazi per sviluppare idee e sogni, per dare sfogo alla propria personalità. Ed ecco che uno studio diventa, per le protagoniste dei due romanzi, un luogo di apertura e cambiamento, uno spazio in cui si esprimono attraverso la scrittura e si sentono libere.
Con la sua straordinaria capacità di scrittura, De Céspedes ha indossato le voci delle donne del secondo Dopoguerra, donne che stavano dentro le case a confrontarsi con mura in cui rischiavano di restare intrappolate in matrimoni non felici, relazioni conflittuali con i figli, rapporti manipolatori con le domestiche.
Le donne non possedevano quindi uno spazio di espressione personale: questa sorta di privazione non è tipica solo dei secoli scorsi, ma spesso accade ancora nel presente. È per questo che la riflessione di Anna De Céspedes sugli spazi chiusi e aperti dell’Italia del Novecento è così attuale al giorno d’oggi, perché ci consente di ricostruire insieme un percorso di liberazione femminile alla ricerca di una necessaria felicità che passa anche dall’abitare spazi intimi solo nostri.
Building Happiness è un progetto promosso dalla Fondazione per l’architettura / Torino reso possibile anche grazie a:
Contributor: Fondazione Compagnia di San Paolo, Camera di Commercio di Torino
Sponsor Gold: Dierre, Fresia Alluminio, Idrocentro
Sponsor Silver: Ceramica Mediterranea, Sikkens, Traiano Luce
Foto di Jana Sebestova.