Progettiamo Piazza d’Armi

Lo scorso 3 maggio si è tenuto l’incontro pubblico conclusivo per riflettere insieme ai cittadini e agli assessori Paolo Mazzoleni, Francesco Tresso e Carlotta Salerno su come valorizzare una porzione del Parco di Piazza d’Armi. Ecco come è andata!

Lo scorso 3 maggio si è tenuto l’incontro pubblico conclusivo per riflettere insieme ai cittadini e agli assessori Paolo Mazzoleni, Francesco Tresso e Carlotta Salerno su come valorizzare una porzione del Parco di Piazza d’Armi.

Ultima tappa del percorso di ascolto promosso dalla Fondazione per l’architettura / Torino con il contributo della Circoscrizione 2, il progetto ha individuato i desideri, le esigenze e le idee della cittadinanza da porre alla base della rigenerazione dell’ex area camper in corso Monte Lungo. Come? Attraverso due incontri con la cittadinanza, con la costruzione di un dialogo tra i portatori di interesse collegati all’area, attraverso un questionario online al quale hanno risposto 675 persone e le idee delle studentesse e degli studenti del liceo artistico R. Cottini, guidati dal professore Marco Chiavacci, consigliere della Fondazione.

Grazie alle percezioni e alle risposte raccolte sono stati delineati tre orizzonti su cui basare il progetto

  • Due visioni complementari dell’area: una basata sulla dimensione di prossimità e di quartiere e una più ampia, ricollegabile a una visione strategica di scala urbana. Da qui, le riflessioni sugli impatti delle grandi attrezzature, l’uso legato ai grandi eventi e l’accessibilità delle strutture.
  • Il processo: l’idea di una generazione urbana che veda partecipe la comunità è molto forte e trova riferimenti in altre esperienze cittadine. Emergono anche le preoccupazioni di un tempo “intermedio” troppo lungo e di un primo intervento base poco incisivo e si evidenza la necessità di identificare regole e strumenti in grado di tenere insieme usi, gestione e presidio.
  • La relazione tra gli spazi: ripensare l’area di Monte Lungo non può prescindere da un ragionamento in che consideri l’intero sistema di Piazza d’Armi. Percorsi, connessioni tra le parti, l’insieme delle attrezzature e ottimizzazioni sono indispensabili per evitare frammentazioni e replicazioni all’interno della piazza.

“Un’iniziativa che si inserisce in un solco già tracciato dalla nostra Fondazione e che continuiamo a percorrere” specifica la presidente Gabriella Gedda “La Fondazione, infatti, ha all’attivo diverse collaborazioni e vanta una grande esperienza nell’ambito dell’ascolto dei bisogni e della progettazione partecipata. Diamo valore ai processi di trasformazione dal basso, che hanno l’obiettivo di riqualificare spazi aperti e giardini ad uso pubblico e collettivo, innanzitutto attraverso appunto l’ascolto delle esigenze e dei desideri dei cittadini e le capacità dei progettisti che diventano i facilitatori del processo. Guardando alle possibili trasformazioni dello spazio pubblico, ci troviamo in un momento in cui abbiamo grandi opportunità economiche: occorre accelerare, eventualmente attivando un concorso di progettazione”.

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Dove hanno parlato di noi:

Fotografie di Marco Campeotto