A un anno dall’insediamento del nuovo Consiglio è tempo di fare il bilancio su quanto portato avanti in questi mesi fuori dall’ordinario e di fare il punto sui progetti in serbo per il 2021.
A un anno esatto dall’insediamento del nuovo Consiglio di Fondazione è tempo di fare un bilancio di quanto portato a termine durante questi mesi fuori dall’ordinario e di fare il punto sui progetti in serbo per il 2021. Ve lo raccontiamo in un video e attraverso le parole della presidente della Fondazione per l’architettura Alessandra Siviero, del direttore Eleonora Gerbotto e del presidente dell’Ordine Massimo Giuntoli.
Il nuovo Consiglio: un anno di connessioni
Un anno fa, il 12 dicembre 2019, cominciava l’avventura del nuovo Consiglio della Fondazione per l’architettura / Torino. Eravamo al Museo dell’Automobile e si inaugurava un intenso periodo di lavoro, contraddistinto da un grande tema condiviso da tutti i membri del CdA: le connessioni con le discipline che sono diverse dall’architettura e con operatori sociali, culturali, economici e imprenditoriali che vedono nell’architettura un’opportunità reciproca.
Ma il 2020 ha imposto il suo tema, quello della salute e della pandemia, al quale la Fondazione ha reagito senza rinunciare ai suoi programmi, adattandoli di volta in volta. Con fatica ma anche con grande voglia di innovare e sperimentare nuove possibilità nelle relazioni, così compromesse da confinamenti e riduzione della possibilità di incontro.
In particolare, è stata una grande sfida rimodulare il festival Bottom Up! Quando la città si trasforma dal basso, che doveva durare alcuni mesi e chiudersi a maggio, e che invece si è chiuso solo a novembre. Un festival generativo che doveva innescare progetti di rigenerazione in città, a partire da comunità di desiderio, attraverso lo strumento del crowdfunding. 8 progetti su 12 hanno raggiunto il loro obiettivo, grazie al sostegno dei singoli, ma anche alle donazioni speciali di importanti realtà territoriali che hanno creduto in questo progetto sperimentale.
La Fondazione è al centro della rete nazionale delle fondazioni di architettura. Nel 2020 ha visto ampliare l’orizzonte di questa rete, sconfinando oltre il territorio nazionale grazie alla neonata collaborazione con la Fondazione di Madrid.
È stata rinnovata la newsletter settimanale per dare maggiore risalto alle connessioni generate dalla nuova gestione. Architettura e arte, architettura e cinema, architettura e food, architettura e imprenditorialità, sono solo alcune delle collaborazioni avviate.
Grandi temi hanno occupato in particolare questa ultima porzione dell’anno: il tema della scuola come elemento essenziale per far ripartire l’Italia, il tema della rinaturalizzazione degli spazi urbani (con il corso di alta formazione “Forestare”), l’allargamento delle opportunità di progettazione per gli architetti attraverso call pubbliche e concorsi.
Oltre all’Ordine Architetti di Torino e al suo Consiglio, agli architetti iscritti, tanti soggetti hanno voluto accompagnare la Fondazione in questo viaggio. A loro tutti –sponsor, partner, donatori, amici e follower –, va il ringraziamento della Fondazione e l’augurio per un 2021 finalmente “normale”.
Noi ci stiamo preparando: le attività sui luoghi della cura, sul tema della sostenibilità e sull’edilizia scolastica, il programma formativo su nuovi temi quali l’architettura biofilica e il rapporto architettura e luce, sono solo alcune delle azioni che la Fondazione sta preparando, sempre in connessione con le diverse discipline e tanti soggetti del territorio.
- Alessandra Siviero, Fondazione per l’architettura / Torino
Spazi di cura, spazi educativi e strumenti di trasformazione: i progetti per il 2021
Nel 2021 continua l’impegno della Fondazione nel divulgare il valore sociale dell’architettura e della professione dell’architetto, lo faremo attraverso la realizzazione di azioni concrete.
Un primo asse di intervento riguarderà gli spazi della cura. Tre progetti per un unico tema: lo spazio progettato che diventa parte della cura.
Con Spazi neonati la Fondazione entrerà all’interno del reparto di terapia intensiva neonatale dell’Ospedale Sant’Anna a Torino e con il progetto ARIA nel reparto psichiatrico dell’ospedale Santa Croce di Moncalieri, in entrambi i casi per restituire all’uso di pazienti e operatori spazi collettivi di cura coprogettati insieme agli utenti per contribuire al benessere e alla riduzione dello stress indotto da spazi di scarsa qualità progettuale. Punto di partenza è sempre l’ascolto dei bisogni.
Un nuovo progetto, Cultura di base, riguarderà i medici di medicina generale. Si tratta sperimentare la delocalizzazione delle sale d’attesa dei medici di famiglia all’interno di luoghi altri: musei, teatri, alberghi. Tutti luoghi caratterizzati da un’architettura intensa, di riconosciuta qualità nella progettazione e in grado di comunicare emozioni.
Un secondo asse di intervento sarà lo spazio educativo. Le scuole restano al centro di un impegno decennale della fondazione. Con il progetto Scuola Social Impact e il progetto Scuola Centro Civico consolideremo sperimentazioni e confronti sul tema della scuola, dell’edilizia scolastica e del suo rapporto con la città.
Naturalmente non lasceremo poi da soli gli otto progetti del festival Bottom Up!. Li accompagneremo nella loro realizzazione perché l’esperimento di trasformazione della città dal basso, lanciato con il festival, non si è di certo fermato con il raggiungimento dei goal delle campagne di crowdfunding.
Ed infine continueremo a promuovere procedure e strumenti di qualità per la trasformazione dei luoghi e dei territori, in primo luogo attraverso concorsi di progettazione. Nel 2021 ci occuperemo di una scuola, di una biblioteca e della nuova sede di un gruppo imprenditoriale privato.
Ci aspetta dunque un anno ricco di iniziative, speriamo di incontrarci presto per viverle di nuovo in uno spirito di ritrovata serenità.
- Eleonora Gerbotto, direttore Fondazione per l’architettura / Torino
Ordine e Fondazione: un lavoro in sinergia
La Fondazione per l’architettura è un ente di diritto privato dell’Ordine degli Architetti di Torino, che io rappresento come presidente. Nasce nel 2002, ma credo che l’evoluzione più importante, o meglio, la trasformazione, l’abbia avuto proprio in questo mandato consigliare. Perché? Perché abbiamo voluto in maniera forte ed incisiva che la Fondazione, non soltanto con un C.d.A. diverso, intercettasse dei mondi che sono vicini agli architetti, ma non necessariamente di loro competenza; vedi il mondo dell’imprenditoria, il mondo della cultura, il mondo della politica. Tutto questo è per posizionare non soltanto l’architetto, per posizionare il cittadino nella qualità dell’architettura e del vivere bene.
- Massimo Giuntoli, presidente Ordine Architetti PPC Torino