La conclusione del festival, i progetti che hanno raggiunto il goal e i traguardi da conseguire. Il racconto di un modello inclusivo fatto di storie, quartieri e comunità.
Il festival di architettura e rigenerazione urbana dal basso Bottom Up! – promosso dalla Fondazione per l’architettura / Torino e dall’Ordine degli Architetti di Torino e a cura di Stefano Mirti e Maurizio Cilli – si è concluso ieri in occasione della visita di cantiere di Green Pea.
Sono 12 i progetti per ridisegnare nuovi spazi e luoghi della città di Torino e ad oggi, per renderli possibili, sono stati raccolti ben 66.000 euro da circa 890 donatori coinvolti.
Un successo per la prima edizione di un festival le cui campagne sono partite ufficialmente il 10 settembre, in un anno difficile caratterizzato dalla pandemia.
Le iniziative di Bottom Up! intendono dare nuova vita a siti da riconvertire o per i quali occorre immaginare una nuova identità, da Barriera di Milano, passando per Aurora, il centro, San Salvario o Mirafiori. Il festival rappresenta un modello esportabile, che potrebbe essere applicato ad altre città italiane ed estere. Un modello inclusivo, fatto di storie, quartieri e comunità: costruendo la città, l’architettura fortifica la comunità.
Le campagne di crowdfunding si sono concluse ieri e sono quattro i progetti che hanno raggiungono il goal previsto, anche grazie anche alle donazioni speciali ad opera di istituzioni e privati: Miraorti, Wall Coming, Cortile Mondo e SPIGA Forno Sociale. Per gli altri otto progetti resta ancora aperta la possibilità di raccogliere i fondi che potrebbero arrivare grazie alle relazioni con enti partner innescate in questi mesi di lavoro: in totale potrebbero essere ben sei i progetti in grado di dare il via al processo di realizzazione. Per tutti e 12 restano valide le azioni di accompagnamento e monitoraggio che la Fondazione per l’architettura / farà nei prossimi mesi.
“Con Bottom Up! abbiamo raggiunto un risultato importante, nonostante il momento storico delicato, per connettere diverse realtà e persone attraverso l’architettura e la progettazione. Abbiamo scelto di partire dal basso per la rigenerazione di un tessuto urbano in fase di trasformazione, la partecipazione si è sviluppata attraverso l’ideazione dei progetti e il loro sostegno con il crowdfunding” dichiara Alessandra Siviero, presidente della Fondazione per l’architettura / Torino. E aggiunge che “È stata la prima edizione di un esperimento urbano di condivisione e sostenibilità che crediamo favorisca la vita dei quartieri della città per disegnare futuro e costruire spazi di felicità pubblica”.
Vai al sito del festival www.bottomuptorino.it