Tra pieni e vuoti, tra passato e futuro, tra interno ed esterno: da sempre lo studio italo-spagnolo Barozzi Veiga gioca a fare il funambolo attraverso i suoi progetti scoprendo, quasi per caso, di essere particolarmente portato per il disegno di contenitori culturali.
L’italiano Fabrizio Barozzi, classe ‘76 di Rovereto, e lo spagnolo Alberto Veiga, nato a Santiago di Compostela nel 1973, sono i due architetti alla guida dello studio di architettura EBV – Estudio Barozzi Veiga – nato nel 2004 a Barcellona.
Galeotta fu l’esperienza Erasmus di Barozzi in Spagna, a Siviglia, che portò l’architetto italiano a trasferirsi definitivamente nella penisola iberica non appena conclusa una seconda esperienza all’estero di un anno, questa volta a Parigi. A 16 anni dalla sua fondazione, EBV continua a centrare la sua attività professionale principalmente nella partecipazione ai concorsi di architettura e urbanistica e vanta la realizzazione di numerosi progetti per contenitori culturali. Per farsi un’idea, è sufficiente scorrere il portfolio sul loro sito in cui si contano 20 progetti “cultural”, 11 “educational” e 18 “museums”. Numeri che non si sostituiscono alla qualità. Qualche esempio? Basti citare la Filarmonica di Szczecin in Polonia, valsa al duo il Premio Mies van der Rohe 2015 e a Borozzi il titolo di Giovane talento dell’architettura italiana 2013 del Consiglio Nazionale degli Architetti, il Fine Arts Museum di Chur, Svizzera, progettato per l’estensione del preesistente museo ristrutturato da Peter Zumtho, la Scuola di Musica nel centro storico di Brunico (2017) e i recentissimi Museo Cantonale Belle Arti di Losanna e Centro culturale e scuola di danza Tanzhaus di Zurigo (2019); tutte opere che lo studio si è aggiudicato grazie alla partecipazione a concorsi.
In casa Barozzi-Veiga, infatti, il concorso è senza dubbio ritenuto tra i migliori strumenti al servizio della promozione dell’architettura: “è stato fondamentale fin dall’inizio della nostra carriera, e crediamo che sia ancora uno degli strumenti più efficaci per chi inizia questo mestiere”. Ed è per merito dei concorsi che lo studio, senza prevederlo, si è gradualmente sempre più specializzato in spazi culturali: se infatti all’inizio è stato “il caso” ad avvicinare EBV al progetto di edifici culturali, pian piano questo tipo di architetture è stato sempre più ricercato dal duo, senza per questo precludere altre categorie di progettazione. Lo stesso vale per l’approccio al progetto, basato sul contrasto massa/leggerezza attraverso la progettazione di edifici monomaterici che giocano sull’equilibrio tra pieni e vuoti e l’utilizzo della pietra e del calcestruzzo, materiali che trasmettono una forte sensazione di solidità. Un approccio presente sin dai primi lavori di EBS, anche se inizialmente in modo non del tutto cosciente: “a poco a poco ci siamo resi conto che faceva parte di noi, del nostro modo di intendere l’architettura, e adesso è l’elemento che più ci caratterizza”.
Ecco tre progetti per tre diverse tipologie di contenitori culturali, per capire nel concreto di cosa stiamo parlando:
- Inaugurato lo scorso 5 ottobre, il progetto del Museo Cantonale Belle Arti MCBA di Losanna ha preso il via nel 2011 a seguito di un concorso internazionale voluto dal Canton de Vaud per consegnare ai cittadini un nuovo centro culturale ricavato su un ex scalo ferroviario. Realizzato in mattoni e con un imponente fronte lungo ben 350 metri, l’edificio riesce a mantenere una sua leggerezza grazie a decine di esili lesene che si intervallano sulla facciata, trasformando la struttura monolitica in un’enorme fisarmonica. Il MBCA, inserito all’interno del masterplan Platform 10 (vinto dagli stessi Barozzi-Veiga), è stato progettato per raccogliere altri tre musei esistenti di Losanna dedicati alle belle arti, alla fotografia e al design: una soluzione per promuovere un considerevole flusso di visitatori dagli interessi culturali eterogenei, incentivando così la promozione del distretto circostante. Vai al progetto del MBCA sul sito dell’EBS
- Il 2019 è stato anche l’anno di un’altra inaugurazione: il 6 settembre ha aperto la Tanzhaus di Zurigo, nuovo centro culturale nonché sede della più importante scuola svizzera per la danza contemporanea, costruito sul lungofiume del Limmat. Aggiudicato grazie alla vittoria di un concorso internazionale del 2014, il progetto sorge sulle ceneri del centro antecedente distrutto nel 2012 da un incendio, a sua volta ricavato da un’ex fabbrica della seta. Obiettivo del concorso era duplice: realizzare un nuovo spazio culturale e una nuova occasione di ricucitura del tessuto urbano. La risposta di EBV consiste in un’architettura dalla (apparente) semplicità disarmante, ricavata da un’accurata analisi del contesto che ha reso possibile un armonioso inserimento del nuovo edificio nel contesto. L’imponente facciata continua in cemento a vista si schiude verso l’esterno attraverso una ripetizione di aperture geometriche; un’ipnotica serie di vuoti e pieni trapezoidali che richiama le linee dei viadotti e dei moli lungo il fiume, garantendo un “equilibrio tra la specificità del luogo e l’autonomia della forma”. Vai al progetto della Tanzhaus sul sito dell’EBS
- Impossibile non citare la pluripremiata Filarmonica di Szczecin, Polonia, frutto di un concorso di progettazione internazionale vinto nel 2007. Ultimata nel 2014, l’architettura prende il posto della storica Konzerthouse andata distrutta durante la seconda guerra mondiale; al suo interno, una sala sinfonica da 1000 persone e una sala per la musica da camera da 200, attorno alle quali orbitano uno spazio per esposizioni e incontri e un ampio foyer, utilizzabile all’occasione per eventi. Esternamente, la filarmonica si presenta con un unico volume bianco in cui predominano massa e verticalità; alleggerito dalla facciata in vetro, l’espressività viene delegata al tetto che con la sua geometria richiama i tratti neo-gotici tipici del contorno architettonico. L’austerità dell’esterno e la semplicità compositiva degli spazi interni di circolazione vengono controbilanciati dall’espressività della calda e dorata sala principale, progettata in linea con la tradizione classica dell’Europa centrale. Vai al progetto del Filarmonica di Szczecin sul sito dell’EBS
5 modi per approfondire i 1000 contenitori di EBV
- Fabrizio Barozzi è stato nostro ospite in occasione del festival Architettura in Città 2015; puoi ascoltare la sua intervista dedicata al progetto per il nuovo MBCA di Losanna e rivivere il suo intervento seguendo il corso FAD Sconfinamenti (8 CFP)
- Il nuovo progetto di Losanna è anche il protagonista di un libro: Museum of Fine Arts, Lausanne: Architecture, Art
- Per farsi un’idea più precisa sul percorso che ha portato alla realizzazione della Filarmonica di Szczecin, ecco un riepilogo in formato video!
- Per una panoramica più ampia sui lavori dello studio, è invece disponibile una monografia dedicata ai progetti del duo
- Da contenitori a contenuti culturali? Una selezione di disegni e modelli architettonici è ora parte integrante della collezione permanente del Pompidou di Parigi