Vuoi candidare un progetto per il bando di Bottom Up ma sei in cerca di ispirazione? Allora leggi la storia di Kilowatt, l’energica cooperativa bolognese che ha trasformato parte del cuore verde di Bologna in un hub metropolitano: Le Serre!
Si chiama Kilowatt – e l’energia in effetti non le manca –, la cooperativa che ha trasformato i Giardini Margherita di Bologna in un luogo di ritrovo aperto al pubblico, uno spazio di coworking, un orto urbano e molto altro ancora: Le Serre.
Un esempio ben riuscito di trasformazione urbana inserito tra i casi di riferimento del festival Bottom Up! che, chissà, potrebbero aiutarti a trovare la giusta ispirazione per proporre entro il 16 gennaio 2020 un progetto su Torino per il Bottom Up!
Ieri zoo, oggi hub
Con i loro 26 ettari, I Giardini Margherita si aggiudicano da tempo il titolo di area verde più grande di Bologna: si tratta dello stesso parco che negli anni ‘80 ospitava un piccolo zoo provvisto di leoni, cerbiatti e caprette, presto sostituito da una capanna villanoviana con 650 metri di serre comunali pronte ad ospitare le scolaresche in gita, ben presto, ahimè, cadute in disuso.
Dopo anni di abbandono, nel 2014 l’ex area botanica è stata affidata in concessione per 15 anni a un’associazione (poi diventata cooperativa), Kilowatt, con uno scopo ben preciso: restituire a Bologna questa porzione di cuore verde della città. A oltre 5 anni dalla nascita de Le Serre, il risultato sembrerebbe più che soddisfacente: oggi infatti lo spazio ospita coworking, area eventi e formazione, asilo nido e orto, fornendo a tutti i bolognesi un’occasione in più per passare una porzione del loro tempo ai Giardini Margherita.
Dentro Le Serre
Per descrivere l’eterogeneità dentro Le Serre, il progetto si autodefinisce un hub metropolitano dell’innovazione e della promozione della cultura imprenditoriale. Gli obiettivi sono scritti nero su bianco: coltivare e promuovere una comunità di innovatori sociali, animare i programmi pubblici e privati, amplificare l’impatto sociale e ambientale, organizzare eventi culturali inclusivi, coprogettare servizi con gli utenti e offrire alla città un luogo all’insegna del confronto, della cultura, della contaminazione, della formazione e dell’integrazione utenti, il tutto all’insegna della sostenibilità e della collaborazione.
Insomma, è impossibile entrare dentro Le Serre e uscirne senza essersi lasciati conquistare da nulla: in questa meravigliosa cornice verde e cristallina, infatti, i bolognesi hanno a loro disposizione lo spazio di coworking, la rassegna di cinema all’aperto Kw Summer, l’orto urbano gestito dalla community gARTen, ristorante e bar forniti di ogni certificazione a 3 lettere (bio, veg e km0) e uno spazio eventi ospitato in una location che non tutti possono vantare: la Gabbia del Leone ereditata dagli anni ‘80; per i più piccoli, infine, non poteva mancare il servizio educativo Kw Baby, pensato per i bambini da 0 a 6 anni.
Bello, ma come si mantiene? A sostegno de Le Serre, un investimento da oltre 500mila euro e un supporto di un co-finanziamento di 50mila euro da parte della Regione Emilia Romagna; inoltre, i ricavati delle attività commerciali incluse nei Giardini sostengono la realizzazione di progetti sociali e culturali, creando anche opportunità di lavoro.
La storia di Le Serre ti ha incuriosito? Scopri tutti i dettagli del progetto raccontati sul sito di Kilowatt e seguilo su Facebook e Instagram
Continua a seguire il festival Bottom Up! sul sito www.bottomuptorino.it, su Facebook e su Instagram. Nel caso ti venissero in mente dubbi o questioni sulla partecipazione al bando, ricorda che il 17 dicembre alle ore 17.00 si terrà il Question Time #02, in programma al Circolo del Design di Torino.