Ripensare le città partendo dai desideri, dai sogni e dalle visioni di bambini e ragazzi. È il motto alla base del progetto che abbiamo condotto con gli studenti dell’istituto Antonelli-Casalegno, appena presentato a Roma.
Quando lavorano insieme, pedagogia e architettura possono riservare grandi sorprese. Lo dimostrano gli esiti di Caccia alla bellezza, il progetto che abbiamo promosso all’interno dell’istituto comprensivo torinese Alessandro Antonelli e Carlo Casalegno, nel quartiere Santa Rita.
Un bellissimo percorso che ha coinvolto i 24 ragazzi della 1^F dell’istituto Antonelli-Casalegno, ai quali abbiamo chiesto di immaginare come riprogetterebbero la città; partendo da frammenti di edifici e paesaggi esistenti, con pennarelli e matite alla mano hanno ripensato la città mettendo su carta i lori desideri e i loro sogni.
L’obiettivo? Fornire ai cittadini di domani nuovi strumenti di lettura e valutazione del contemporaneo, contribuendo a sviluppare in loro una maggiore consapevolezza dell’influenza che lo spazio esercita sul benessere individuale e collettivo.
Affiancati dall’insegnante Elena Di Palermo e degli architetti tutor Mara Brunetto e Michela Lageard, ogni ragazzo ha quindi tracciato la propria visione di città, confezionando in totale 24 scenari di città ideale.
Risultati che sono stati presentati in una cornice nazionale lo scorso 29 maggio a Roma, all’Acquario Romano, per voce degli stessi ragazzi. Caccia alla bellezza, infatti, si inserisce in Abitare il Paese – la cultura della domanda – i bambini e i ragazzi per un progetto di futuro, l’iniziativa nazionale lanciata dal Consiglio Nazionale Architetti in collaborazione con la Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi coinvolgendo 70 scuole e 3000 bambini e ragazzi tra i 3 e i 18 anni.