Da sempre stretto il legame tra fotografia e architettura, con la figura di Carlo Mollino questa relazione diventa inscindibile. Due appuntamenti a CAMERA per indagare il Mollino fotografo attraverso le sue produzioni e il Mollino architetto mediante lo sguardo del fotografo Pino Musi.
Un architetto, Carlo Mollino, che oltre a progettare, completa la sua poliedrica professionalità con la fotografia e componendo volumi fotografici e un fotografo, Pino Musi, che da anni studia e interpreta il lavoro dell’architetto. Due facce della stessa medaglia, due arti che si completano a vicenda e due appuntamenti in occasione della mostra L’occhio magico di Carlo Mollino. Fotografie 1934-1973: il 22 febbraio sarà presentato il libro fotografico dell’architetto “Il Messaggio dalla Camera Oscura”, mentre il 1° marzo il fotografo Pino Musi spiegherà cosa significhi fotografare le opere di Mollino. Giovedì 22 febbraio alle 19.00, il curatore della mostra Francesco Zanot racconterà la storia del libro “Il Messaggio dalla Camera Oscura” di Carlo Mollino; scritto nel 1943 e pubblicato nel 1949, è uno dei testi fotografici più straordinari mai usciti in Italia: a metà tra teoria, estetica, storia e libro d’artista, propone una visione del tutto personale di questo linguaggio, ricca di approfondimenti e intuizioni. Partendo da Man Ray e Manuel Alvarez Bravo fino a nomi, all’epoca meno noti, come Eugène Atget, Brassaï, László Moholy-Nagy, Alfred Stieglitz, Edward Steichen, Edward Weston, Dorothea Lange.
Il 1° marzo alle ore 19.00 invece si ribalta la prospettiva con l’intervento di Pino Musi. Fotografo autodidatta, la sua attività è molto influenzata dagli incontri con il regista Jerzy Grotowski e con l’architetto svizzero Mario Botta, con cui porta avanti per anni una stretta collaborazione. Nel tempo, il suo lavoro si interseca con molteplici aree di interesse, dall’antropologia all’architettura, dall’archeologia alla produzione industriale ed è contraddistinto dall’insistente sperimentazione sulla forma, mai fine a se stessa, ma parte di un percorso progettuale coerente. Da anni studia e interpreta Mollino e il suo lavoro “Lo sguardo del demiurgo” è stato esposto nell’edizione di Paris Photo del 2007; attualmente ha terminato una campagna di rilettura fotografica delle architetture molliniane.
La partecipazione agli incontri dà diritto al riconoscimento di 2 crediti formativi ad appuntamento. Per informazioni e iscrizioni, visita la pagina dedicata.
CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, Torino. “L’occhio magico di Carlo Mollino. Fotografie 1934-1973”