Venerdì 2 marzo sarà possibile conoscere di persona le opere di Gilberto Zorio, tra i protagonisti dell’arte povera, attraverso un incontro di approfondimento e una visita guidata alla retrospettiva allestita presso il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. 4 i crediti previsti.
È dedicata alle opere di uno dei più grandi artisti di riferimento dell’arte povera, Gilberto Zorio (1944), la retrospettiva allestita presso il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea che sarà al centro dell’incontro formativo Gilberto Zorio: spazio, tempo, trasformazione in programma venerdì 2 marzo.
Le immancabili installazioni storiche di Zorio (i primi lavori risalgono al 1966) non sono le uniche opere che compongono la mostra: il Museo infatti ospita anche pezzi provenienti dalla collezione privata dell’artista, disegni di progetti rimasti su carta e, soprattutto, interventi site specific appositamente realizzati per gli spazi del sottotetto del Castello, in uno stretto dialogo tra arte e architettura.
Ed è proprio lo spazio uno degli elementi centrali del lavoro dell’artista biellese, da sempre impegnato a esplorare i concetti di confine, di estensione, di attraversamento, tanto da essere definito “l’alchimista” per la sua capacità di indagare con installazioni in ferro, piombo, acciaio, cavi e neon il concetto di trasformazione, liberando il linguaggio espressivo della scultura dalla fissità a cui è tradizionalmente associato.
Guidandoci tra gli archetipi – la Stella, il Confine, l’Odio… – che sembrano ossessionare Zorio, Anna Pironti e Paola Zanini del Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea ci aiuteranno a comprende appieno l’impegno dell’artista, anche attraverso una visita guidata dedicata.
La partecipazione all’incontro, che si svolgerà nel pomeriggio di venerdì 2 marzo, prevede il riconoscimento di 4 crediti formativi.
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