La scuola Drovetti ospita uno spazio d’eccezione: un playground dove praticare sport e sperimentare le relazioni tra corpo ed esterno e la condivisione.
Se siete abituati ad associare ai campi da gioco scolastici delle semplici aree per la ricreazione, la scuola secondaria di I grado Bernardino Drovetti di via Bardonecchia vi sorprenderà: dal 25 maggio, infatti, il suo cortile ospita un playground, un campo d’eccezione in cui cimentarsi in giochi e attività sportive, ma anche uno strumento di riappropriazione urbana in cui sperimentare le relazioni tra il corpo e l’esterno e la condivisione degli spazi e noi siamo fieri di essere tra i promotori.
L’iniziativa infatti, voluta dalla Fondazione per l’architettura / Torino e curata dallo IED Torino e dall’associazione Arteco, è nata come occasione crossdisciplinare per coinvolgere i ragazzi nella progettazione e realizzazione di uno spazio loro dedicato attraverso un workshop avviato il 29 aprile. In meno di un mese, gli studenti di diverse fasce di età provenienti dallo IED di Torino, dal liceo artistico Cottini e dalla scuola Drovetti hanno disegnato e tradotto in realtà il playgorund sotto la guida dello studio Truly Design specializzato in arte urbana e graffiti tridimensionali, intrecciando le discipline del design, dell’architettura e dell’urbanistica. Una preziosa opportunità per rendere consapevoli i ragazzi che stanno attraversando un periodo di transizione verso l’età adulta del ruolo che possono e devono rivestire nella trasformazione dell’ambiente che li circonda.
Il risultato è stato ufficialmente inaugurato il 25 maggio attraverso la performance artistica Cubo Race proposta da Franco Ariaudo ed Emanuele De Donno nella cornice di Architettura in Città, il Festival della Fondazione per l’architettura e dell’Ordine degli Architetti che quest’anno ha eletto a target privilegiato proprio quello dei giovani adulti e che con il playrgound ha voluto lasciare un segno sul territorio.
L’iniziativa costituisce inoltre il primo passo di un progetto più ampio che intende trasformare la scuola Drovetti in un hub culturale e centro civico per il quartiere San Paolo; il playground infatti è stato donato alla Città di Torino e sarà aperto anche agli abitanti del quartiere.
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