Gli architetti fanno città con progetti, attività, mostre ed eventi, come nel caso del Festival. Ce ne parla Giorgio Giani.
Gli architetti fanno città con la loro presenza, con i loro progetti, attività, mostre, eventi… è quello che è successo allo spazio Q35 per Architettura in Città, “la città come casa”, in un luogo che ai più poteva sembrare al limite dell’utilizzo per un rave party ed invece è diventato “casa” e fulcro di interesse per architetti, cittadini, giovani delle scuole nel parlare di architettura, design, territorio.
Ho raccolto direttamente commenti e molti mi sono stati riferiti, di architetti che presi dall’entusiasmo del luogo e delle sue potenzialità hanno detto… questo è il prototipo della nostra nuova sede, fuori dal centro, un luogo ampio da rigenerare, grandi spazi da usare per mostrare il nostro lavoro nelle sue infinite sfaccettature, un luogo ed un attività che sia motore di un processo di recupero urbano… come peraltro accade in ogni parte del mondo dove esistano comunità di architetti creativi e appassionati del loro lavoro. Un messaggio chiaro, via dal centro, soprattutto quello aulico, siamo noi a costruire la città insieme con le persone che la vivono, facciamo vedere come sappiamo lavorare, faremo capire che al centro del nostro lavoro c’è la qualità della vita di ognuno di noi, che il progetto è fondamentale per qualificare qualunque luogo.
Il tema della nuova sede è riapparso anche in questo caso, con la voglia di sperimentare, di non essere banali e soprattutto con la voglia di partecipare alla scelta: è finito il tempo delle cose calate dall’alto.
Mi è tornato alla mente un video dell’amico Alessandro Tassi Carboni, presidente dell’Ordine Architetti di Parma (cercatelo su Facebook) che racconta una loro esperienza di rinnovo urbano insieme alla Fondazione dell’Ordine ed al comune di Parma. WoPa Temporary il nome dato ad un luogo abbandonato e insicuro della città, ma riportato a nuova vita e centro di interesse con iniziative ed eventi, presenza, presidio, partito da una iniziativa degli architetti.
Gli architetti fanno città e lo hanno dimostrato in questi quattro giorni del nuovo format di Architettura in Città, nuovo per aver rafforzato la volontà di diffondersi sul territorio e parlare a tutti ed aver spinto anche sulla diffusione temporale, proponendo percorsi di avvicinamento alla scadenza ora biennale del festival. Questa volta il tempo è stato ridotto, ma l’esperimento è riuscito e ripartiremo immediatamente per costruire la prossima edizione.
Ora lasciamo riposare per qualche settimana tutte le persone che hanno lavorato con passione e dedicando molto più tempo di quanto non sarebbe richiesto loro per arrivare al Festival appena terminato, ora sono sfinite ma so già che a settembre ci guarderemo negli occhi e senza neppure chiedercelo ripartiremo con nuove idee… con passione, è questo che ci “rovina”!
Giorgio Giani
Presidente Fondazione per l’architettura / Torino